I contaminanti indicatori
Nella valutazione di un fenomeno di inquinamento da prodotti petroliferi, oltre a determinare il dato complessivo degli idrocarburi, si determinano una serie di “contaminanti indicatori”, che per le benzine corrispondono ai BTEX (benzene, toluene, etilbenzene, xilene), per i prodotti più pesanti agli IPA (idrocarburi policiclici aromatici). I prodotti di medio peso molecolare, come il cherosene e il jet fuel, è caratteristica la presenza di entrambi BTEX e IPA.
Per quanto riguarda la tossicità, in particolare il benzene e alcuni IPA più pesanti (es. benzopirene) sono cancerogeni.
Ognuno di questi gruppi di contaminanti ha un suo comportamento specifico nel suolo. I BTEX hanno alta mobilità, perchè abbastanza solubili in acqua e molto volatili. Gli IPA con almeno tre anelli condensati hanno solubilità bassissima e alto coefficiente di assorbimento al carbonio organico e sono quindi immobili nel suolo; i più leggeri, naftaleni e metilnaftaleni, hanno una certa solubilità e mobilità, ma una tossicità relativamente bassa.
i sistemi di bonifica
Le tecnologie di bonifica degli idrocarburi, secondo il meccanismo su cui si basano, possono essere distinte in biologiche, chimiche, fisiche e termiche.
Da un’attenta analisi costi/benefici, che prenda in considerazione anche la sostenibilità ambientale degli interventi, risulta che le tecnologie biologiche rappresentino in generale la migliore soluzione applicabile (BATNEEC) per risolvere situazioni di contaminazione da idrocarburi.
La bonifica da idrocarburi può essere eseguita in situ (senza rimozione della matrice contaminata) e on-site (con rimozione della matrice inquinata e trattamento in un’area dedicata all’interno del sito). Le tecnologie in situ sono efficaci su idrocarburi più leggeri, che possono essere estratti nella forma volatile attraverso dei sistemi di aspirazione (Soil Vapor Extraction); una contaminazione da idrocarburi pesanti richiede interventi più incisivi tramite interventi on-site per ottenere risultati in tempi ragionevoli.
Il biorisanamento di matrici inquinate da idrocarburi è basato sull’azione di determinati microrganismi ambientali che utilizzano tali inquinanti come fonte di nutrimento. Gli interventi consistono nel creare in campo le condizioni ideali di sviluppo di tali microrganismi, dando loro i nutrienti necessari e inducendo le migliori condizioni di biodegradazione.
Biodegradazione aerobica.
Accelerazione dei processi biodegradativi tramite aggiunta di nutrienti e controllo delle condizioni fisico-chimiche.
Interventi in situ e on-site.
Acque di falda e Terreni insaturi
6-24 mesi
MISE, MISO e BONIFICA
Biosearch Ambiente ha svolto diversi interventi di biorisanamento (direttamente e a supporto di altre aziende) di siti inquinati da idrocarburi, impiegando diverse tecnologie, secondo le condizioni sito-specifiche. Di seguito viene descritto un intervento di bonifica di un sito contaminato in provincia di Torino.